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Biomimetica: imparare dalla natura

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A cura di @Roberto.

Perché il geco riesce ad aderire perfettamente a tutte le superfici, sconfiggendo la forza di gravità? Perché la farfalla Morpho Menelaus possiede delle belle ali colorate di un intenso blu iridescente se le ali stesse non contengono pigmenti blu? E come fanno i fiori di loto a far scivolare completamente l’acqua rimanendo sempre asciutti e puliti? La risposta a queste domande è unica: alcuni organismi viventi riescono ad auto-assemblare i materiali in strutture nanometriche che hanno proprietà e caratteristiche uniche. Poiché l’uomo è un grande osservatore della natura, queste complesse nano-architetture vengono analizzate, studiate e riprodotte per creare materiali e dispositivi con nuove funzionalità: è questa la biomimetica.
In questo articolo divulgativo su OggiScienza [IT] viene raccontata la storia recente di una scoperta di un gruppo di ricercatori sino-americani che è riuscito a trovare un’applicazione interessante per le nano-cose che produceva in laboratorio, notando la somiglianza con le nanostrutture prodotte naturalmente da una specie di cicale. Altri esempi di biomimetica sono poi brevemente raccontati in questo articolo su Digital Trends [EN].
E per chi avesse voglia di approfondire l’argomento, questo articolo di Physics Today [EN], scientifico ma accessibile anche a chi non ricorda la matematica e la fisica studiate a scuola, racconta i principali casi di biomimetica per applicazioni nel campo dell’ottica.

Immagine da Wikimedia.


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