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Carlo Nordio: «Così i magistrati hanno scalato il potere politico»

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Su suggerimento di @davide brancato.

Il Dubbio pubblica un’intervista all’ex procuratore aggiunto di Venezia Carlo Nordio, in cui il celebre magistrato si esprime sullo stato dei rapporti tra magistratura, stampa e politica in Italia:

Con Mani pulite si è instaurato un intreccio perverso tra magistratura inquirente e stampa. Gli inquirenti avevano canali privilegiati con alcuni giornali, ai quali facevano filtrare le notizie più succulente per fargli fare degli scoop. In cambio, questi pm ricevevano una serie di sperticati riconoscimenti elogiativi che li rendevano a loro volta più credibili, prestigiosi e forti. Così si è generato un potenziamento reciproco: più il magistrato era forte e più si sentiva impunito se lasciava filtrare le notizie, più le lasciava filtrare e più si rafforzava perché riceveva in cambio una legittimazione da parte della stampa.

Tutto questo ha portato a un cortocircuito che non solo ha condizionato la politica, ma ha anche alterato la fisiologia della giustizia e della stampa.

Immagine da Flickr (Massimiliano Calamelli).


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