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China’s Energy Weapon Comes in One Color: Green [EN]

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A cura di @Perodatrent.

Le parole “guerre per l’energia” fanno venire in mente gli anni ‘70 e le persone in fila alle pompe di benzina. La loro versione per il ventunesimo secolo potrebbe coinvolgere i pannelli solari e le auto elettriche.

La Cina, dopo aver combattuto sul fronte delle energie fossili, sta concentrando le sue scelte verso una forma verde di politica dell’energia. In questo modo ottiene due risultati: costruisce uno scudo contro le estorsioni degli esportatori di petrolio, e permette anche ad altri paesi di ridurre la loro dipendenza.

Questa scelta potrebbe dare risultati analoghi a quelli ottenuti dai produttori USA di gas da scisti, i quali hanno fatto a gara per perfezionare le nuove tecnologie di estrazione e in questo modo hanno contribuito ad abbassare i prezzi del fossile, riducendo così l’influenza politica di paesi come la Russia e l’Arabia.

”The oft-forgotten lesson of the unsheathing of the oil weapon in the 1970s is that the resulting backlash — in the form of efficiency, diversification and the creation of futures markets — ushered in two decades of low prices.“

Gli investimenti sulle energie rinnovabili che la Cina ha spinto negli ultimi hanno contribuito alla riduzione dell’inquinamento che era diventato una caratteristica del panorama cinese. In questo modo la Cina promuove la crescita di industrie ad alta tecnologia come le auto elettriche e i pannelli solari per proporsi alla guida del resto del mondo, determinando gli standard e predisponendo a suo favore i mercati.

 

Immagine da pxhere.


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