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Di Vico: all’Italia serve nuova politica industriale lo Stato deve cedere il passo

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Su suggerimento di @Lowresolution.

 

Due articoli di Dario di Vico che partono dal caso Ferrero e arrivano a parlare della politica industriale che servirebbe al Paese.
Il primo post uscito parla dei “capitali pazienti” e degli imprenditori italiani come Ferrero, che sapevano innovare mantenendo il contatto con il mercato e con il territorio.
Una seconda intervista parla di di una nuova possibile politica industriale, dove lo Stato deve fare un passo indietro e lasciare alle imprese la possibilità di crescere da sole, imparando a presidiare non solo la produzione ma anche la distribuzione, con meno tasse e burocrazia.

“Serve una politica industriale che non sia calata dall’alto. Lo Stato si faccia da parte. Ci può essere una politica industriale che non sia dello Stato, ma che trovi risorse per strada. Le previsioni del centro studi di Confindustria per il 2015 sono molto positive. A questo punto, se ci sono le condizioni di mercato, si apre una finestra per i prossimi mesi per un grande rilancio. Il risparmio c’è, specie in zone ad alta densità industriale. Occorre far affluire queste risorse alle imprese, per sostenere idee e progetti di politica industriale.”

 

Immagine da Wikimedia Commons


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