A cura di @Giulio Cesare

Un caso di impunità clamoroso, ma purtroppo tutt’altro che raro in quel paese: un ex ufficiale dei Khmer Rossi riesce a evitare il processo nel quale sarebbe stata giudicata per aver diretto una prigione lager, in cui morirono circa 40.000 persone. Le accuse, oltre all’omicidio di massa, comprendono anche la tortura e la riduzione in schiavitù, effettuati con tutta la brutalità di cui è capace un regime totalitario.

Va detto che il tribunale misto del ONU e dello stato Cambogiano, preposto a giudicare i criminali di quel regime, ha processato pochissime persone; il tutto a causa della permanenza al potere di molti ex Khmer Rossi, che si proteggono a vicenda. Grazie a ciò continuerà a vivere in pace in un tranquillo villaggio popolato da molti ex Khmer Rossi.

Immagine da Wikimedia Commons