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FCA: presente e il futuro post-Marchionne [EN+IT]

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A cura di @Jeby.

Durante il Salone di Detroit 2018 e a seguito di una impennata positiva del titolo azionario, Marchionne ha rilasciato dichiarazioni sul suo mandato, il futuro dell’azienda e del mondo automotive in generale.

Il maglionato CEO ha dichiarato che lascerà il mandato nel 2019, a 15 anni dal suo inizio, dopo la morte di Umberto Agnelli. Il nuovo CEO verrà nominato durante questo anno e si vocifera che sarà scelto tra candidati interni al Gruppo.

Per quanto riguarda le finanze di FCA, Marchionne ha comunicato dati positivi: entro giugno potrebbe arrivare il flusso di cassa netto positivo, e per il 2022 FCA potrebbe raddoppiare i suoi guadagni, puntando soprattutto sul mercato americano.

L’importanza del mercato americano è sottolineato anche dall’annuncio dell’investimento da 1 miliardo di dollari per un impianto in Michigan, che creerà circa 2500 posti di lavoro e che la dice lunga sui risultati ottenuti dalla politica Trump relativa all’industria automobilistica (e non solo).

Il risvolto sulla produzione vede una stabilizzazione del volume, con l‘abbandono di settori poco redditizi come quello delle flotte o dei km 0, concentrandosi su quei marchi che più di altri possono dare valore aggiunto e margine, ovvero Alfa Romeo e Maserati, mentre per il brand FIAT si prevedono tempi duri:

Il marchio è quello che è: non ha la forza di Jeep o Alfa Romeo o Maserati: ha una realtà indipendente nel Sud America ma non in Europa, e noi dobbiamo continuare a svilupparlo solo dove è importante. Rifare la Topolino in Italia e rimetterci soldi non è una cosa intelligente

Infine Marchionne lancia un monito alle case automobilistiche, soprattutto relativo alla standardizzazione portata dalla trazione elettrica

If a portion of the industry is going to be commoditized […] then the attrition rate is going to be tremendous for those that cannot distinguish by brand.

Per avere idee più precise relative al piano industriale e ai risultati fiscali bisognerà aspettare l’1 Giugno.

Immagine di apertura via WikiMedia


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