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Il gelato e la disobbedienza civile

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Su suggerimento di @CesareCiopper e @Omotto.

Una breve riflessione sul peso politico del recente gesto della gelataia di Milano, che ha lamentato di esser stata licenziata per essersi rifiutata di servire il leader leghista Matteo Salvini (qui le varie versioni della vicenda).

Lamentandosi per il licenziamento la ragazza ha vanificato quel poco di valido che poteva esserci nel suo gesto, trasformando un possibile esempio di disobbedienza civile (per quanto inutile) in un gesto infantile e sciocco. Come infantile è farsi difendere dalla mamma […]

Non condivido invece la posizione di chi, come Gramellini, ha definito “razzista” il gesto della gelataia. Il termine “razzismo” ha un senso ben preciso, ovvero l’idea che alcuni siano inferiori e quindi da discriminare per la propria appartenenza razziale.

 

Immagine da Wikimedia Commons.

 


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