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Il laboratorio politico di Genova

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A cura di @NedCuttle21(Ulm).

Su Internazionale, un reportage a cura della giornalista francese Amélie Poinssot sulla crisi occupazionale, sulla disaffezione dalla politica e sulla crescita dell’estrema destra nella città di Genova. Il lavoro della Poinssot, pubblicato su Mediapart il 25 febbraio scorso, è stato tradotto per Internazionale da Andrea Sparacino:

[…] “Negli ultimi trent’anni i sindacalisti italiani si sono assunti il compito di gestire la crisi”, sottolinea il sociologo genovese Salvatore Palidda. “Hanno negoziato le condizioni della cassa integrazione, dei prepensionamenti, ma non hanno mai proposto una legge che potesse impedire le delocalizzazioni”.

È il paradosso delle lotte sindacali. I sindacati sono capaci di creare una grande mobilitazione interna alle fabbriche e sono riusciti a salvare molti posti di lavoro, proteggere i salari e ottenere buone condizioni per i dipendenti licenziati (cassa integrazione generosa, una dignitosa previdenza sociale), ma ora la loro zona d’intervento è sparita, e con essa il loro bastione. Alle elezioni municipali di giugno l’astensione e il voto per il Movimento 5 stelle (ostile ai migranti) hanno conquistato i quartieri operai della zona occidentale. Il 52 per cento degli elettori non è andato a votare, mentre il 21 per cento dei votanti ha scelto i cinquestelle.

 

 


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