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Il rapporto delle Nazioni Unite sulla Crimea [EN]

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A cura di @Festina Lente.

L’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha pubblicato un rapporto sulla situazione in Crimea dall’annessione da parte della Federazione Russa ad oggi (2014–2017). Il rapporto è durissimo con le autorità che attualmente controllano la penisola. Ecco alcuni dei punti più contestati.

• La libertà di parola e le libertà individuali sono state ridotte in base al codice federale russo, in particolare a causa delle leggi contro il separatismo.

• NGO, gruppi di informazione, e comunità religione hanno dovuto presentare una nuova domanda di iscrizione nei registri competenti, domanda che è stata spesso respinta adducendo ragioni procedurali.

• Queste restrizioni hanno colpito soprattutto i gruppi dissidenti e le minoranze etniche. I diritti di espressione di queste persone sono stati ridotti anche attraverso intimidazioni, pestaggi, detenzioni, ed altre restrizioni. Fra le minoranze colpite, quella tartara è stata repressa con particolare durezza.

• La Federazione Russa non garantisce processi equi e garanzie legali. I tribunali hanno spesso ignorato credibili testimonianze di maltrattamenti in carcere ed hanno perseguito manifestazioni pacifiche, in alcuni casi avvenute fuori dalla Crimea, nel territorio sotto il controllo di Kyiv, e retroattivamente.

• Sono documentate gravi violazioni dei diritti umani fra cui arresti e detenzioni arbitrarie, scomparsa di dissidenti, trattamenti medici forzosi e torture, ed almeno un caso di esecuzione extra-giudiziaria.

• Il Governo federale russo ha attuato una massiccia campagna di espropri senza compensazioni.

• L’insegnamento della lingua ucraina è praticamente scomparso.

Il rapporto, sintetizzato anche da questo comunicato, critica sia le autorità ucraine sia quelle federali russe per il peggioramento delle condizioni di vita degli abitanti della penisola. L’Ucraina in particolare viene criticata per l’interruzione di alcuni servizi essenziali. Il rapporto si sofferma anche sul declino dell’assistenza sanitaria pubblica, le cui conseguenze hanno colpito soprattutto i poveri.

Immagine da Wikipedia.

 


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