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La coercizione, il burionismo e il fallimento conclamato della comunicazione in medicina

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Ridiamo visibilità a questo articolo (pubblicato originariamente il 30 maggio 2017) perché ha generato interessanti spunti di discussione a cui risponde l’autrice dell’articolo.

A cura di @martina.

Riguardo alla discussione sul tema dei vaccini obbligatori, la psicologa Annalisa Corbo si chiede la reale motivazione della diminuita copertura vaccinale e pone l’attenzione sulla comunicazione fra medico e paziente, alla base dell’alleanza terapeutica, argomentando le sue tesi attraverso gli studi sul rifiuto vaccinale e la vaccine hesitancy.

Servono operatori sanitari non solo preparati tecnicamente ma anche formati alla comunicazione oltre che tutelati a livello emotivo. Serve tempo e competenza per spiegare, raccontare, illustrare, placare ansie, accogliere perché è la medicina che deve tornare ad essere depositaria di fiducia, proprio perché dimostra di mettersi costantemente in discussione come effettivamente fa, in qualità di disciplina scientifica e solo con la trasparenza si può parlare di messa in discussione.

 


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