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La necessità di un esercito di difesa unico in Europa

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Su suggerimento di @Ogeid3.

 

Giuseppe Cucchi, capo dell’Esercito, scrive su Limes sulla situazione geopolica in Europa (un «fuoco alle frontiere»), prodotto di una politica di pace che non riusciva a far fronte alle problematiche in evoluzione (nella sua visione). Le frontiere, infatti, avrebbero da un lato la Russia e dall’altro un islam diviso e in costante guerra. Le constatazioni possono essere riassunte con una sua stessa frase:

Sembra quasi che fra Lega Araba e Unione Europea i ruoli siano ora completamente invertiti rispetto a 15/20 anni fa, allorché era il Sud Mediterraneo a crogiolarsi in un immobilismo suicida mentre il Nord ancora appariva pieno di vitalità. Paesi vecchi e di vecchi? Declino biologico, oltre che declino storico? Di sicuro c’è parecchio di questo, anche se l’invecchiamento dei nostri paesi non riesce a giustificare da solo né la loro inerzia né la rapidità del loro discesa.

Una serie di “accuse” alla politica europea, incapace di creare un esercito di difesa unito, unica soluzione a fronte di «rischi che non è esagerato considerare inaccettabili».

 

Immagine CC BY-SA 3.0 di Kogo da Wikimedia Commons


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