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Le conseguenze di una Commissione politica

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Su suggerimento di @IlRepubblicante.

Fabbrini, direttore della Luiss School of Government offre una lucida analisi della politicizzazione della Commissione UE sotto il mandato Juncker. La strategia degli SpitzenKandidaten avrebbe offerto per la prima volta una legittimazione politica del presidente della Commissione.

“Ciò che è importante rilevare è invece l’approccio politico del capo di gabinetto di Juncker: il tradizionale civil servant ha lasciato il posto ad un political operator. Tant’è che la sua attuale posizione istituzionale deriva dal precedente impegno a guidare la campagna elettorale di Juncker nelle elezioni del maggio 2014. La Commissione, da garante dell’interesse europeo (come recitano i Trattati sin da quelli di Roma del 1957), si percepisce ora come l’espressione di una maggioranza elettorale. Quindi si sente legittimata ad interpretare politicamente i poteri di cui dispone, tra cui quelli alla supervisione e approvazione delle leggi di stabilità degli stati membri.”

 

Immagine by Ghazaleh Ghazanfari [CC ND 2.0] via Flickr.


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