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L’illusione keynesiana

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Su suggerimento di @Marcello D’Arco

Ecco un breve saggio di David K. Levine che smonta le basi teoriche del lavoro di Keynes, da Noisefromamerika.

La discussione sul lavoro dell’economista inglese ha assunto tratti e implicazioni che vanno oltre la semplice divulgazione scientifica, per questo continua, ciclicamente ad essere riproposta.

La visione keynesiana dell’economia esercita un fascino molto forte. Secondo i suoi sostenitori la cura per la crisi economica è una maggiore spesa governativa, senza preoccuparsi sul come verrà finanziata. Non solo la medicina keynesiana cura le nostre malattie, ha persino un buon sapore quando la si butta giù. L’austerità è perciò un orribile errore. La Grande Recessione sarebbe stata evitata se solo il governo avesse speso di più. Sarebbe stata infinitamente peggiore senza le misure di stimolo. Tutto questo è ripetuto da persone le cui opinioni io rispetto: il giurista Richard Posner, il blogger Kevin Drum e molti altri. E tutti noi sappiamo che la teoria sottostante è quella di John Maynard Keynes.

Qui anche l’originale in inglese

Immagine da pixabay


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