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Nino Di Matteo e il programma della giustizia a 5 Stelle

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A cura di @Lowresolution (modificato).

Al summit di Ivrea di settimana scorsa della Casaleggio & Associati, è intervenuto il PM Nino Di Matteo, sostituto procuratore nazionale antimafia e PM del processo sulla presunta trattativa Stato-mafia, che ha presentato il suo programma sulla giustizia, molto apprezzato dal pubblico presente. Il procuratore ha parlato di un patto tra Cosa Nostra e la politica intermediato da Marcello dell’Utri, che è stato mantenuto dal 1974 e di una guerra in atto da decenni di una parte consistente della politica contro quei magistrati. Di Matteo ha anche presentato un suo programma per la giustizia italiana:

Primo: “Ampliamento delle ipotesi di reato che consentono le intercettazioni telefoniche e ambientali”. Secondo: “Previsione dell’utilizzo delle operazioni sotto copertura anche per i reati di corruzione”. Terzo: “Equiparazione della disciplina sulle misure di prevenzione patrimoniali già in vigore per gli indiziati mafiosi ai casi più gravi di corruzione”. Quarto: “Riforma copernicana delle norme sulla prescrizione, che preveda che il decorso del termine cessi al momento in cui lo Stato, con l’esercizio dell’azione penale da parte del pubblico ministero, aziona la sua pretesa punitiva” (in altre parole, abolizione della prescrizione). Quinto: “Affievolimento del principio accusatorio: oggi tutto ciò che è stato acquisito nell’ambito delle indagini preliminari non può costituire di per sé prova immediatamente valutabile dal giudice di dibattimento”. Infine: “Innalzamento delle pene per i reati di corruzione, turbativa di gare pubbliche, voto di scambio e i delitti dei colletti bianchi. E non si tratta di essere manettari o giustizialisti”.

Immagine da Wikimedia Commons.


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