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Quali nuove frontiere per la fisica?

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A cura di @Morgho.

Il Tascabile pubblica un estratto dal libro “Oltre l’orizzonte” del fisico teorico Camelia dove pone riflessioni sullo stato attuale della scienza e di come spesso ultimamente la sua dimensione “pop” la abbia portata a distanziarsi dal metodo scientifico che dovrebbe caratterizzarla.

Il mito di Einstein che trasforma in oro qualsiasi cosa tocchi è inoltre d’ostacolo anche a un’operazione a mio avviso molto istruttiva: il confronto tra le metodologie impiegate dallo scienziato in gioventù e quelle adottate a partire dal 1917, in particolar modo dal 1919, l’anno in cui raggiunse fama mondiale. Di lì in poi Einstein gradualmente “si trasformò”, abbandonò quel fondamentale atteggiamento di umiltà nei confronti della natura che lo aveva contraddistinto fino a quel momento. Dal 1917 in poi l’attività scientifica di Albert Einstein non raggiunse altri risultati significativi; anzi, incappò in non pochi errori sui quali spesso si preferisce tacere per alimentare il mito della sua infallibilità.

Immagine da Pixabay.


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