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Racconto di due Italie

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A cura di @Lowresolution.

In un articolo su Politico, poi ripreso e esteso su La Voce, Tito Boeri analizza l’impasse politica tra due Italie rappresentate da Lega e M5S. Secondo il presidente dell’INPS, i due movimenti populisti forniscono due risposte opposte e incompatibili ai propri blocchi elettorali: meno tasse per i lavoratori e i pensionati del nord, più assistenza per i disoccupati del meridione.

Il reddito di cittadinanza dei 5 stelle ha fatto breccia tra i disoccupati, che in larga misura sono concentrati al Sud. La flat tax della Lega favorisce i lavoratori e i pensionati del Nord, dove i salari e le pensioni sono più alti in termini nominali rispetto al Sud, ma comprano meno che nel Mezzogiorno perché il costo della vita è molto più alto.
La flat tax è attraente nelle regioni con redditi nominali più alti e un elevato costo della vita.
I due partiti si trovano dunque in una situazione di impasse.

Nella seconda parte dell’articolo Boeri fornisce la sua spiegazione per il divario tra nord e sud: al nord gli stipendi sono troppo bassi e al sud sono troppo alti.

A partire dagli anni Settanta, i salari italiani sono fissati attraverso un sistema di contrattazione salariale centralizzata, tra sindacati e associazioni datoriali nazionali. I compensi per lavori simili sono dunque quasi gli stessi al Nord e al Sud, nonostante ci siano crescenti differenze nella produttività.
In media i differenziali di produttività tra un’azienda in Lombardia e una in Sicilia sono intorno al 30 per cento, mentre le differenze nei salari nominali a parità di qualifiche e nello stesso settore sono nell’ordine del 5 per cento. Di conseguenza, per le aziende meridionali è difficile competere, così si crea disoccupazione al Sud, emigrazione al Nord con prezzi delle case e costo della vita più alti e, dunque, salari reali più bassi al Nord che al Sud.
Un percorso controllato verso la decentralizzazione dei salari, del tipo di quello avviato in Germania dopo l’unificazione, ridurrebbe questi squilibri e la povertà dovuta alla disoccupazione al Sud, portando i salari in linea con i livelli di produttività locali. Permetterebbe anche ai lavoratori del Nord di avere redditi reali più vicini a quelli che spererebbero di avere con una flat tax.

 

Immagine da Wikimedia Commons.


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