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“L’obiezione di coscienza dei farmacisti è un falso diritto”

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Su suggerimento di @papaboy

Chiara Lalli su Internazionale affronta il tema dell’obiezione di coscienza da parte dei farmacisti, prendendo spunto da un recente disegno di legge avanzato da due deputati alla Camera.

I due deputati cadono in una delle trappole più banali: “Il rifiuto di praticare l’aborto e l’eutanasia è riconducibile al giuramento ippocratico, che ha fondato sul precetto del non uccidere il patto di fiducia che lega il medico al suo paziente”. Peccato che la medicina al tempo di Ippocrate fosse ferocemente paternalistica, e che il giuramento prevedesse anche la condanna di pratiche che oggi riteniamo ammissibili.

 

Immagine da Wikimedia Commons


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