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Due anni dopo, nodi, pettini

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Su suggerimento di @Ergosfera e @Raphus Cucullatus jr

A due anni dalla nascita del governo Renzi alcuni nodi sembrano venire al pettine: da un lato la spending review bocciata dalla corte dei conti, argomento di cui parla Francesco Cancellato su Linkiesta, dall’altro il tema delle unioni civili in relazione al modo in cui Renzi è andato al governo, di cui parla Luca Sofri sul suo blog, senza un voto ed una legittimazione popolare. Scrive Sofri:

Per me, che sono quello per cui Renzi non doveva accettare di andare al governo in quel modo e che forse ho avuto torto, la cosa da fare è invece un’altra: Matteo Renzi si dimette, preso atto dell’indisponibilità di parte del suo partito e dei suoi alleati a sostenerlo in una scelta che è concretamente e simbolicamente centrale nel progresso civile del paese. E spiegando che non può essere capo di un governo e di un partito che non sono in grado di garantire un diritto elementare ai suoi cittadini e ai suoi bambini. E per ottenerlo investe tanto da presentarsi alle elezioni, cercare di vincerle – in questo momento è discretamente probabile – e rompere quel guinzaglio.

 

Immagine di BTO via Flickr, CC BY 2.0


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