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Metanopoli la nebbiosa

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Su suggerimento di M@

Sara Marzullo su The Towner racconta la storia di San Donato Milanese, periferia sud-est di Milano, negli anni Cinquanta quando i grattacieli che svetteranno al centro di Milano erano ancora in costruzione: è qui – improvvisa, come dipinta su di un fondale da un urbanista megalomane, come scrisse Luciano Bianciardi nel 1957 – che Enrico Mattei decise che sarebbe sorta Metanopoli, il quartier generale dell’ENI.

Sono passati sessant’anni dal futuro e cosa ne è di San Donato? Restano i palazzi degli uffici, quelli con le torri esagonali disegnati da Nizzoli e Olivieri, ispirandosi alle architetture dei battisteri di Cremona e di Parma e ai gasometri. Negli anni si aggiungono anche nuovi palazzi, nuovi grattacieli – come quelli a pianta stellata di Ratti e Bacigalupo, ma nonostante i piani urbanistici d’avanguardia, Metanopoli non è mai stata molto più di una company town: un posto dove si lavorava, che si svuotava dopo la chiusura degli uffici. Bella, sì, anche funzionale, ma inadatta alla vita di relazione.

 

Immagine da Wikimedia Commons


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