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Una panoramica caleidoscopica del graphic design dal mondo arabo [EN]

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Art Journal presenta in un approfondito articolo di Huda Smitshuijzen AbiFarès il libro di Bahia Shehab e Haytham Nawar intitolato A History of Arab Graphic Design” (American University in Cairo Press, 2020).

The book’s title brings to mind the field’s paradigmatic graphic design history textbook, A History of Graphic Design by Philip B. Meggs, which was published in 1983 and has been revised in various editions since and was later renamed Megg’s History of Graphic Design. The addition of the world “Arab” seeks to define the authors’ research scope and their intention to contribute a nuanced addition to European and American design history which has come to define graphic design as a profession.

Gli autori hanno curato un’indagine sulla storia poco conosciuta del graphic design “arabo” e sul ruolo che ha avuto nella cultura contemporanea all’interno del mondo arabo. Nel libro le informazioni sono strutturate cronologicamente e illustrate con una varietà di opere provenienti da diversi paesi arabi. Obiettivo dei suoi autori,  affermati designer e professori di graphic design presso l’American University del Cairo, è produrre un libro di testo per le istituzioni educative nel mondo arabo e non solo.

Il racconto inizia con una breve panoramica della scrittura araba e della calligrafia, che si sviluppò nel VII secolo d.C, prosegue con la narrazione del design del libro e delle convenzioni di impaginazione nei manoscritti coranici rispetto alle opere scientifiche e letterarie secolari e prende in esame la storia di giornali e periodici arabi, in particolare in Egitto e in Libano, paesi pionieri a fine Ottocento in questo ambito. Il design per le masse viene rivisitato grazie agli esempi legati alla promozione cinematografica, ma il libro tratta anche l’attivismo politico vissuto attraverso il design grafico, il fenomeno dei designer aribi in esilio e così via fino al capitolo finale che introduce il lettore all’educazione e alla pratica del graphic design alla fine del XX secolo e ci prepara a ciò che il graphic design arabo è diventato oggi.

A specific attribute of Palestinian posters was that from their inception they had to communicate with an international audience. They were translated to dozens of languages . . . to create awareness of the Palestinian problem. Designers started challenging themselves to come up with visual solutions that spoke beyond words. Minimal text, strong, internationally comprehensible symbols, directed messages, and multilingual designs were some of the techniques devised . . . (189)

Huda Smitshuijzen AbiFarès è la direttrice fondatrice della Khatt Foundation e l’editore di Khatt Books, ad Amsterdam. Ha conseguito una laurea in graphic design e storia del design presso la Leiden University (PhD), la Yale University (MFA) e la Rhode Island School of Design (BFA). Lavora come ricercatrice indipendente, scrittrice, designer, curatrice di design ed editrice.


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