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Un’ora di conversazione con Myss Keta

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Francesco Pacifico ha incontrato per Il Tascabile la rapper mascherata Myss Keta.

Perché dobbiamo fare questa cosa su Treccani? Quando mi ha scritto il tuo ufficio stampa per dirmi che volevi fare qualcosa con Treccani io mi sono chiesto: Chissà perché? Possiamo cominciare da qui. Voglio farci un pezzo, non voglio fare un’intervista: sarebbe assurdo mettere questa cosa sbobinata semplicemente, come domanda e risposta.

Guarda, perché ci tengo, perché secondo me Treccani è una delle poche istituzioni culturali che è riuscita a tenere il passo con la contemporaneità. Anzi, si è impegnata per farlo. Ho visto questo movimento da parte di Treccani, è stata una piacevole sorpresa quando sono stata citata sui social, quindi figurati ero mega contenta. Ma soprattutto mi fa piacere il fatto che Treccani riesca a prendere in considerazione anche la cultura musical-pop-barra-trap contemporanea, come la vuoi chiamare – per me sono definizioni anche prive di senso… Perché ho visto un punto d’unione un pochino con il percorso di Myss, ovvero quello di considerare la cultura pop, il contemporaneo, tutto quello che succede nel contemporaneo, specchio di un’epoca. Spesso associamo a cultura o a fatti storici rilevanti soltanto cose che sono successe nel passato. Io credo che invece noi vivendo siamo a contatto con un sacco di eventi, di fatti che succedono; secondo me è anche giusto rendersi conto che ci sono accadimenti nel contemporaneo che stanno formando la società dal punto di vista culturale e di costume. Questa è una cosa che mi ha affascinato, capito?

Immagine da Bruno – Flickr.


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