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L’influenza di David Lynch sull’estetica dei videogiochi

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M.D. Rodrigues su The Verge parla dell’influenza delle opere di David Lynch sui videogiochi.

David Lynch è il creatore della celebre serie TV Twin Peaks, ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dei videogiochi. Il suo stile enigmatico e surreale ha influenzato una vasta gamma di produzioni, dai thriller psicologici alle avventure oniriche. Infatti, non è necessario cercare lontano per vedere influenze Lynchiane nei giochi.

Un esempio notevole è Alan Wake 2, dove la presenza di Lynch è imponente. L’atmosfera inquietante del gioco, i colpi di scena misteriosi e la tensione psicologica portano tutti la firma del lavoro di Lynch. Allo stesso modo, The Legend of Zelda: Link’s Awakening trae ispirazione dall’estetica di Lynch, creando un’esperienza sognante e ultraterrena per i giocatori. È proprio l’atmosfera che lambisce altri mondi ad essere l’influenza più importante:

Qui e altrove, l’opera di Lynch richiama ancora una volta alla mente un compagno di viaggio. Travolti nei nostri viaggi disparati, i suoi sogni si intersecano con i nostri mentre andiamo alla deriva verso un punto di fuga

Nell’universo di Lynch, l’elettricità funge da portale verso dimensioni alternative e ricordi. La sua fascinazione per l’età d’oro di Hollywood e l’interazione tra passato e futuro permea le sue creazioni. Justen Brown, sviluppatore indipendente del titolo Still Ridge, riassume così il suo debito artistico verso Lynch

“Still Ridge è sempre stata una storia sul mio amore per le piccole città coloniali e il misticismo americano”, spiega Brown, cresciuto a Fredericksburg, in Virginia. Ma il suo gioco riflette anche – e amplia – l’esplorazione di Lynch delle dissonanze surreali della vita americana. Utilizzando l’esempio dell’ineliminabile storia del linciaggio nel Paese, Brown si riferisce al modo in cui gli orrori di un passato non così lontano possono perseguitare il presente. Più in generale, condivide l’interesse tematico di Lynch per “una profonda oscurità che filtra attraverso le fessure” e il suo fascino per le complessità e i capricci della mente. “Lynch”, sostiene Brown, “comprende davvero l’ennui e il disprezzo per se stessi che derivano dal vivere in un Paese che vuole farti dimenticare la tua identità, ma che allo stesso tempo ne costruisce una per te”.

 

 


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