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Ama: le pescatrici di perle del Giappone

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Il National Geographic si occupa dell’antica arte giapponese della pesca di crostacei (e perle) in mare (alt) e delle ama, le donne subacquee che preservano questa antica pratica.La storia delle ama è intrecciata con il mare e la cultura giapponese e il loro numero è diminuito negli ultimi anni. La penisola di Ise-Shima, nel sud della prefettura di Mie, rimane uno dei ultimi luoghi per imparare tutto su questa tecnica di pesca millenaria.

Though only a few hours’ train ride from modern megacities like Osaka and Nagoya, Ise-Shima is the timeless Japanese landscape familiar from woodblock prints: a peninsula of forested shores, fishing villages and green islets in Pacific bays. Serene though it may seem, the region exerts a magnetic power over six million Japanese pilgrims who visit the holy Shinto shrine of Ise Jingu every year, while nature-lovers come here to renew their spirits at Ise-Shima National Park. What’s more, Ise-Shima is also the last great stronghold of around 600 ama divers, and the best place for visitors to discover their ancient way of life.

Le tradizioni delle ama potrebbero risalire a 2.000 anni fa. Originariamente, queste donne si immergevano nelle profondità, tra coralli e foreste di alghe, per raccogliere frutti di mare per la gente dei villaggi. Nell’area di Ise-Shima, le ama erano particolarmente famose per la raccolta di abalone, un grande mollusco ricercato per la sua bontà che veniva offerto in dono ai santuari shintoisti, come appunto l’Ise Jingu. L’abalone ha una magnifica conchiglia dalle sfumature blu all’esterno. E’ da sempre molto amato in Oriente, ma negli ultimi anni è sempre più richiesto anche in Europa.

Le ama possono trattenere il respiro per lunghi periodi di tempo, immergendosi in acque profonde. In passato, indossavano costumi bianchi per proteggersi dal freddo e per allontanare gli squali affamati, come suggeriva un’antica credenza.

Oggi nell’area di Ise-Shima è possibile partecipare all’Ama Hut Experience e visitare le capanne dove le ama si riposano dopo la pesca. C’è la possibilità di ascoltare i loro racconti, gustando frutti di mare e aragoste. A poche miglia a nord lungo la costa si trova invece la Mikimoto Pearl Island, luogo principe della produzione di perle coltivate. Le ama hanno giocato un ruolo essenziale in questa pratica, immergendosi per piantare, raccogliere e coltivare ostriche sul fondale marino. Anche se la tecnica di coltivazione delle perle ha fatto progressi, il suo successo non sarebbe stato possibile senza il contributo delle ama. E’ possibile anche visitare il santuario Ishigami-san, circondato da un piccolo bosco a Osatsu, per scoprire ulteriori dettagli sulla vita e le tradizioni di queste donne straordinarie.

Kyodonews pubblica un articolo di Momoko Yoshino che traccia un profilo di questa professione: questa tecnica di pesca vive un momento di difficoltà e le ama devono fronteggiare una diminuzione delle entrate a causa della riduzione delle risorse marine.

The main culprit appears to be environmental deterioration caused by rising seawater temperatures, which reduce catches. The resulting low incomes make it exceedingly difficult to sustain a living.

La maggior parte delle ama inoltre sono donne anziane e il numero di giovani che intraprendono questa professione sta diminuendo. L’attività di immersione per la raccolta dei frutti di mare è fisicamente impegnativa e richiede una grande resistenza. La situazione delle ama è un esempio di come le tradizioni stiano cambiando e come le comunità stiano cercando di preservare il loro patrimonio culturale in un mondo in continua evoluzione.

Hiroyuki Kojima per The Asahi Shimbun racconta come il terremoto che ha colpito la penisola di Noto il giorno di Capodanno abbia sollevato il fondale marino del porto di Wajima, rendendo impossibile la partenza dei pescherecci. Circa 130 ama si trovano nella città situata vicino alla punta della penisola di Noto e temono che per loro sarà impossibile pescare la prossima estate.

Dredging work started on Feb. 16 to restore the functions at Wajima Port. “Reconstruction truly begins after we dredge and build a temporary port,” said Toshihiko Kamihama, a senior official at the Wajima branch of the prefectural fisheries cooperative association. “Refrigerators are broken and no ice is available at the port. We can’t even refuel the boats,” he said. “It will take considerable time before we can resume fishing in a decent manner.”

Anche The Japan News rende conto delle difficoltà che stanno affrontando le ama nella città di Wajima, nella prefettura di Ishikawa, all’indomani del forte terremoto che ha colpito la penisola di Noto.

Ama fishing in Wajima is a nationally designated important intangible folk cultural property. The traditional fishing method in the city reportedly got its start in 1569, after 13 male and female divers came to the area from what is now the city of Munakata in Fukuoka Prefecture. The number of ama in Wajima is 170, the second largest in the country, following Toba City in Mie Prefecture, at about 370. “We have to protect the culture, but we can’t even dive in the sea right now,” said Natsuki Kadoki, 43, who heads an association to preserve and promote ama fishing in Wajima. She has worked as an ama for 27 years.

Dopo il terremoto del 1° gennaio, circa due terzi dei sommozzatori della zona sono stati evacuati e se non saranno in grado di praticare la pesca per un lungo periodo di tempo, potrebbe diventare difficile trasmettere la loro esperienza alle generazioni più giovani.

Although the spring is supposed to be the season for wakame seaweed fishing, there are no prospects for when the port might be restored, due to serious damage to port facilities, large refrigerators, seawater pumping machines and other equipment. In addition, ama divers know the waters and reef locations to get a good catch because of their extensive experiences, but the quake is believed to have changed the seabed’s geographical layout. It is likely to take five to 10 years for ama divers to reacquaint themselves with the new features.

Tuttavia, c’è un movimento crescente in tutto il paese per sostenere i subacquei ama in difficoltà a Wajima.


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