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Argentina 2015: La Battaglia per il Congresso

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Su suggerimento di @Luis K.

 

Se fossero riconfermati i voti presi alle Primarie del 9 agosto, il Fronte per la Vittoria perderebbe la maggioranza alla Camera dei Deputati, mentre al Senato della Nazione diventerebbe più solida; Cambiemos invece avanza deciso alla Camera.

Come prevedibile la situazione di partenza alla Camera per il Fronte per la Vittoria era quasi impossibile da replicare, i 130 deputati dei 257 totali che si rinnovano quest’anno sono quelli della fortunata tornata elettorale del 2011. Di questi, 83 – più del 60% – appartengono ai Celeste e Bianco (“Celeste e Bianco K” è peraltro il nome della Lista unica che è stata presentata alle PASO per il FPV).

Il FPV perderebbe ben 19 seggi facendo scendere la sua delegazione di deputati da 130 a 111 seggi. Il calo più vistoso si vede nel bonaerense (Provincia+Città), dove le liste guidate dai camporisti Eduardo del Pedro, segretario della Presidenza, e Axel Kicillof, ministro dell’economia, non riesco a limitare i danni: dei 26 di partenza si scende a 17.

Cambiemos da canto suo riesce ad aumentare in maniera decisa il numero dei deputati passando da 62 a ben 92 deputati. Pesano molto i buoni risultati fatti in Città e Provincia di Buenos Aires e Cordoba, fazione consistente numericamente, ma poco coesa vista al suo interno.

Unidos por una Nueva Argentina duplica i seggi passando da 15 a 31, diametralmente opposto il centrosinistra dei Progressisti che passa da 15 a 7 seggi.

Per il Senato della Nazione è da fare invece tutto un altro discorso. Intanto il voto non è proporzionale, ma è un maggioritario particolare, ognuno dei 24 distretti elettorali (provincie e capitale) eleggono 3 senatori (72 in tutto), dei quali 2 sono riservati alla prima lista mentre quello che rimane viene assegnato al secondo arrivato senza star a guardare il numero di voti.

Come se non bastasse al Senato non si vota per tutto il Paese ma in 8 distretti per volta quindi si rinnovano 24 seggi, il mandato dura quindi 6 anni cosa che rende i senatori di questa tornata quelli eletti nel 2009, anno che fu un bottino veramente magro per il FPV (ne prese 8).

Quest’anno si votava nelle province di Catamarca, Chubut, Corboda, Corrientes, La Pampa, Mendoza, Santa Fe e Tucuman, dove il Fronte per la Vittoria è avanti in 6 su 8 con margini rassicuranti, benché a La Pampa le primarie le hanno vinte il Peronismo Locale molto critico con la Casa Rosada.

A Mendoza, Cambiemos candida il leader radicale Julio Cobos che supera il FPV per cinque punti, caso unico nel Paese di un candidato a senatore che prende più voti di qualunque candidato a Presidente.

A Cordoba, feudo di De la Sota, vince UNA, seguito a distanza da Cambiemos.

Il kirchnerismo passa da 39 senatori a 43, quasi tutti del FPV puro, e Cambiemos da 18 scende a 15 senatori.

 

Immagine “Inauguración del 131° período de sesiones ordinarias del Congreso de la Nación de Argentina” by presidencia.gov.ar. Licensed under CC BY-SA 2.0 via Wikimedia Commons


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