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La Sindrome di Lavandonia

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Su suggerimento e a cura di @redshirecat

Esiste una leggenda che narra la storia di come durante la primavera del ’96 centinaia di bambini in tutto il Giappone siano morti suicidandosi dopo aver giocato ai due celebri giochi per Game Boy Pokémon Rosso e Pokémon Blu.

Molti dei giocatori poi (la maggior parte fra i 7 e i 12 anni) soffrirono di diversi disturbi, come tremende emicranie, perdita di sangue dal naso, scatti d’ira e vomito.
E tutti quanti ebbero in comune una cosa: interruppero il gioco una volta arrivati alla città di Lavandonia, un luogo piuttosto sperduto nel videogioco, sede del cimitero dei Pokémon, ossia una torre di sette piani infestata dai fantasmi dei morti.

Venne cosí successivamente determinato che i comportamenti bizzarri dei bambini furono provocati dalla musichetta di sottofondo della città del gioco, che, oltre a contenere toni troppo alti per essere uditi da persone adulte, era un esperimento di toni binaurali.

Si avviarono perciò delle indagini che portarono a ulteriori «prove» e misteri (come uno spettrogramma raffigurante lo spirito che si incontra nella torre della città nel gioco e un messaggio in codice Unown), nonostante la presunta censura portata avanti dalla prefettura di Kyoto.

Molti presero la storia sul serio, molti altri la ritengono una meravigliosa ghost-story per gli amanti del genere.
In ogni caso si consiglia l’ascolto della traccia audio originale giapponese:

 

Immagine via Pixabay, CC0 Public Domain

 


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