Su suggerimento di @PiGTr e @anonimo.
Jeremy Adelman ripercorre alcuni momenti della vita di Karl Marx e del suo lavoro, partendo dalla figura del mago Hans Röckle, protagonista di alcune storie scritte per la figlia Tussy, in una lunga recensione di Karl Marx: Greatness and Illusion di Garethe S. Jones.
In the end, it was not capitalism, but communism, that toppled. So, with the spread of market forces, the sage of revolution has been downsized. Historians have packed him away into a 19th-century world of wistful romantics—closer to the magician Röckle than to the pseudoscientific Stalin. Francis Wheen, his first biographer after the fall of the Berlin Wall, gave us Marx the adventurer and engagé journalist. Jonathan Sperber went one step further, turning the architect of 20th-century scientific socialism into a starry-eyed rebel, a utopian descendant of French Revolutionaries
Su Internazionale invece è Paul B. Preciado a prendere spunto dalla biografia del filosofo ed economista tedesco, scritta dal giornalista inglese Francis Wheen, da cui secondo Preciado emerge un insegnamento: la felicità è una forma di emancipazione politica.
Infine, un terzo articolo pubblicato sul New Yorker, molto lungo e a firma di Louis Menand, esamina la rilevanza del pensiero di Marx ieri ed oggi, ricordando come l’importanza della sua figura e delle sue opere sia stata sottovalutata dalla società dell’epoca, con 11 persone al suo funerale e Il Capitale tradotto in inglese soltanto postumo dopo oltre 20 anni dalla pubblicazione.
Immagine da Flickr
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