Con la collaborazione di Madame Moitessier, esploriamo un argomento interessante: come TV e cinema affrontano il mestiere del critico, scritto da un critico professionista.

Spoiler: i critici non ne escono bene, specialmente in TV:

Leeches, know-nothings, frauds, and still more respectable than TV’s comedy-show critics, who mostly do riffs on thumb-meisters Gene Siskel and Roger Ebert: In Living Color’s wildly effeminate “Men on Film,” for example (“haaated it!”); Wayne and Garth with their we’re-not-worthy, metal-head variation on Saturday Night Live; The Muppet Show’s Statler and Waldorf.

Ma nemmeno nei film: ecco la scena dell’incontro tra il personaggio di Michael Keaton e colei che recensirà la sua performance in Birdman:

Michael Keaton plays a washed up movie actor and sometime superhero about to make his stage debut, when he encounters an influential theater critic in a bar. She tells him, unprompted, “I’m going to destroy your play.”

“But you haven’t seen it,” he quite reasonably responds, only to have her tell him that she views him, and all film actors, as unworthy of the stage — “untrained, and unprepared even to attempt real art.”

E’ riferito a uno spettacolo in teatro, ma quante volte nella realtà succede davvero? Succede che i critici o noi stessi o coloro da cui ci informiamo per scegliere effettivamente basino la propria recensione o il proprio consiglio senza nemmeno aver visto l’opera, solo sulla base di pregiudizi, come in Birdman.

L’articolo sostiene che il mestiere di critico negli anni 60 e 70 era stimato e influente. Ora non lo è più molto: su siti come Rotten tomatoes la critica è ridotta a un numero e la gente vi si rivolge più per i “consigli per gli acquisti” che non per una reale analisi critica del film.

E allora a cosa serve la critica? La risposta, secondo l’autore, ce la dà il critico culinario di Ratatouille:

“There are times when a critic truly risks something,” Ego continues, “and that is in the discovery and defense of the new. The world is often unkind to new talent, new creations. The new needs friends.