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IL DSM-5: L’EDIZIONE ITALIANA

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Su suggerimento di @mambombuti un editoriale sull’edizione italiana del DSM-5.

Il Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), nato nel 1952 ma diffusosi a partire dalla terza edizione nel 1980 (DSM-III), è un progetto ambizioso con il difficile obiettivo di applicare alla psichiatria una metodologia di classificazione il più possibile condivisa per esigenze epidemiologiche, statistiche e cliniche, integrando e uniformando a livello globale quelle conoscenze che prima erano in balia di frammentarie e multiformi scuole di pensiero. Il testo, nelle sue successive versioni, è andato incontro a tentativi di miglioramento, sempre in sintonia con la ricerca internazionale, certamente con un’impronta statunitense dettata dall’American Psychiatric Association, ma al tempo stesso con attenzione verso le esigenze e le multiformità culturali di una società aperta e multietnica. I diversi cambiamenti e le novità del DSM-5 sono il prodotto di 30 anni di acquisizione di nuovi dati e progressi provenienti dalla ricerca scientifica mondiale, così come è stato sottolineato nell’Introduzione del Manuale.

Immagne tratta da Wikipedia


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