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Perché il riscaldamento globale è la nuova lotta di classe

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Su Il Tascabile, un estratto del Manifesto ecosocialista di Paul Magnette, presidente del Partito socialista belga che ritiene sia necessario intervenire drasticamente sulle diseguaglianze ambientali e climatiche.

La descrizione del manifesto sul sito della Feltrinelli lo riassume così:

Perché la causa climatica non è abbracciata dalle classi lavoratrici, di gran lunga meno responsabili e più vittime del degrado ambientale e della catastrofe ecologica rispetto alle categorie ricche? Di fronte ai sostenitori del capitalismo verde, che promettono benessere e divertimento senza restrizioni grazie ai prodigi delle tecnologie e del mercato, la sinistra confida nella responsabilità individuale e nell’applicazione di un nuovo ascetismo. Ma per l’ecosocialista Magnette il problema deve essere affrontato in maniera più radicale, mirando alle disuguaglianze e all’iperconcentrazione della ricchezza, che sono il motore del continuo aumento delle emissioni di gas serra e della perdita di biodiversità; denunciando e combattendo le mitologie liberali della “crescita verde”; rendendo la giustizia climatica una vera e propria battaglia sociale, in grado di unire i più marginali della terra. Le forze del mercato non dovrebbero più definire i nostri modi di produzione e di consumo, che andrebbero sottoposti a una deliberazione democratica. I servizi pubblici essenziali dovrebbero essere assicurati a tutti, per il benessere del singolo e del pianeta. Insomma, “vivere alla grande” non dovrebbe più essere un privilegio di pochi, ma la realtà di tutti. Pur senza sorvolare sulle difficoltà di una transizione energetica necessariamente da affidare all’autorità statale, questo manifesto traccia un percorso auspicabile e praticabile esortando alla mobilitazione collettiva a sostegno della salvaguardia dell’ambiente e della nostra stessa esistenza.

Il Tascabile prosegue con le parole di Magnette:

Gli ambientalisti hanno ragione a denunciare le manovre delle multinazionali dell’economia del carbonio e dei loro lobbisti, volte a evitare l’adozione di accordi globali e vincolanti. Ma questa è solo la punta dell’iceberg: se il mondo sta impiegando così tanto tempo per reagire a un pericolo che tutti sanno essere imminente, è anche e soprattutto perché affrontarlo significa intervenire drasticamente sulle disuguaglianze esistenti tra le nazioni e al loro interno.

Quando dichiara che l’ecologia è la nuova lotta di classe, Bruno Latour mette in luce una dura realtà: l’attuale “modello di sviluppo” gioca interamente a favore dei più ricchi, che possono continuare ad accrescere la propria ricchezza, a godere di tutti i beni e i servizi senza alcun impedimento, anche quando danneggiano gravemente l’ambiente e la salute dei più poveri, e a garantirsi molti privilegi grazie al denaro.

Paul Magnette è stato ministro presidente della Vallonia, poi ministro federale per il Clima e l’Energia e in seguito ministro federale per le Imprese pubbliche, le Politiche scientifiche e la Cooperazione allo sviluppo.


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