La spontaneità, la capacità di lasciare che i propri pensieri e le proprie azioni si susseguano le une alle altre liberamente e senza uno scopo preciso, è una caratteristica propria dei bambini e dei giovani in generale.
Con l’età il cervello diventa meno plastico, i livelli di dopamina calano, e i pensieri diventano sempre più rigidi. Tuttavia, è possibile esercitare la propria spontaneità anche da adulti, come spiega un articolo di Time, con possibili effetti positivi sulla salute in generale.
Ci si può ritagliare del tempo per camminare a zonzo, oppure fare in modo che i nostri pensieri lo facciano, sognando a occhi aperti. Ci si può infilare volontariamente in situazioni insolite e inaspettate, che ci costringano a muoverci fuori dagli schemi consueti. Anche seguire un corso di improvvisazione, assistere a qualcosa di maestoso, giocare con dei bambini seguendo i loro schemi mentali, o qualunque cosa che riduca lo stress, possono portarci a un comportamento meno controllato e più spontaneo. Uno psicologo consiglia perfino di pronunciare ad alta voce il proprio flusso di pensieri, per ridurre le proprie inibizioni.
Maybe it’s reopening my neural connections—or maybe not. But it’s certainly a welcome divergence from my sedentary routine. The rinse-repeat of daily life is like “hitting the same gumball machine all day,” Datta says. “If that’s all you do, when the machine runs out, you’re screwed.” There’s a fundamental need to continuously try random things. “These movements might seem meaningless, but who knows in the future whether a move you made while dancing will be useful to you.” Even if there’s no point, though, the true benefit may be simply enjoying the spontaneity for its own sake.
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