A cura di @Humu e NedCuttle21(Ulm).
Alessandro Strumia, il ricercatore assurto alle cronache per una sua discussa presentazione sulla situazione delle donne in fisica (qui e qui su hookii), ha aperto un blog (sia in italiano che in inglese) per:
chiarire la realtà dei fatti, ben diversa da quanto rappresentato dai media.
Dopo aver subito attacchi ingiustificati e spesso ingiustificabili, da tempo avevo infatti deciso di mettere in rete il mio intervento, sperando che – a mente fredda e con meno preconcetti – lo si potesse valutare con maggiore serenità e per quello che effettivamente mi sforzavo di dire a conclusione di una ricerca. Evidentemente ero troppo ottimista, visto che si è colta l’occasione dell’8 marzo, ossia della giornata internazionale della donna, per tornare ad additarmi pubblicamente per un becero e beota sessista, novello Mobius del XXI secolo, che giustamente merita solo di essere messo alla gogna senza possibilità di appello.
Il vaso è colmo e non sono più disposto a fornire alibi a chi sa soltanto manipolare la realtà dei fatti per ottenere senza alcun sforzo un fin troppo facile consenso di massa.
Il blog linka sue slide [*] (EN, IT), la registrazione non ufficiale del suo talk al CERN [**], e il preprint di un articolo coi risultati presentati, che è però stato rigettato da arxiv.
Nel suo primo (e per ora unico) post, Strumia linka il sito JusticeforStrumia in risposta al sito Particleforjustice.
Particleforjustice è nato per richiedere firme in una petizione contro Strumia (“We hope that Strumia’s professional colleagues and superiors will take all these points into careful consideration in all future decisions involving him”), e nella sua dichiarazione cita vari articoli per confermare l’esistenza di discriminazione delle donne nelle scienze.
JusticeforStrumia invece è nato per richiedere firme in una petizione a favore di Strumia (“Those who agree are welcome to sign here and join in support of a man, who correctly (if imperfectly) spoke out against unscientific ideologies affecting a community whose ideals strive to let anyone (no matter their background) contribute to the pursuit of truth”) e analizza le referenze citate da Particleforjustice, concludendo come quegli articoli non confermino affatto l’esistenza di discriminazione delle donne nelle scienze.
Fra i pochi articoli online che si sono occupati della veridicità delle affermazioni di Strumia, si segnala questa analisi di Sabine Hossenfelder, ex fisica teorica, in cui uno dei risultati di Strumia (slide 16) viene confutato.
Sempre sul sito JusticeforStrumia, si propone una spiegazione sociologica (citando il pensiero tribalistico, Popper, Hegel, Marx & co.) del perchè casi come quello di Damore e Strumia vengano affrontati con clamore mediatico e licenziamenti, invece che con accesi dibattiti:
With any luck, the lengthy analysis presented here has managed to shed light on the Strumia controversy itself as well as the bigger picture surrounding it. The central thesis is that logically fallacious, tribalistic ideologies and the actions of people following their principles are to blame for recent public and academic controversies. They clash with principles that are indispensable to good science, and the functioning of a free, just and democratic society. Moreover, critical looks should be cast on any movement based on these ideologies, as they are not likely to deliver on any of the noble goals they advertise.
In un’intervista a cura della coordinatrice del gruppo pari opportunità dell’Unione Matematica Italiana Chiara De Fabritiis pubblicata su MaddMaths!, la sociologa Annalisa Murgia discute delle disparità di genere emerse nel corso di uno studio europeo sulle carriere accademiche intraprese sia all’interno delle facoltà socio-umanistiche che in quelle scientifico-tecnologiche.
[*] La slide 15, quella in cui Strumia cita, con nomi e cognomi, un concorso dell’INFN in cui una ricercatrice vinse un posto e lui no, è però rimossa.Non è molto comune ospitare un’intervista a un sociologo su MaddMaths!, per cominciare spiegaci un po’ in cosa consiste il vostro lavoro e il tuo in particolare. Mi occupo di sociologia generale, che studia i fenomeni sociali e più in generale le forme della vita sociale. In particolare, sono interessata a capire come cambia la cultura del lavoro e i processi di frammentazione e individualizzazione che caratterizzano il mondo dell’occupazione contemporaneo. Quello che conta per me è il modo in cui cambia il senso che gli individui danno al lavoro ed esaminare le differenze e le disuguaglianze, soprattutto quelle di genere. Un argomento di notevole interesse è a mio avviso il tipo di cultura di genere che si sviluppa nei contesti occupazionali; non è qualcosa di legato soltanto al sesso dei soggetti, ma anche al modello organizzativo e al tipo di società. Gli ultimi decenni hanno visto un forte cambiamento del lavoro sia in termini strutturali, sia nella percezione dei soggetti, in particolare si avverte una forma maggiormente individualizzata di relazione con l’occupazione e con l’esperienza professionale.
Andrea Giammanco, fisico sperimentale, spiega come la presenza di questa slide abbia praticamente costretto il CERN, l’INFN e l’Università di Pisa a prendere immediati provvedimenti contro Strumia. [**] La registrazione in alcune parti è rumorosa, ma si riescono a capire più o meno tutte le parole, sia di Strumia che delle domande e commenti dei partecipanti.
Purtroppo è tagliata subito dopo l’applauso alla fine della presentazione, quindi non si sa come sia stata l’eventuale discussione.
Immagine da wikimedia.
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