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Greta Thunberg e la sindrome di Asperger

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Cos’è la sindrome di Asperger e quali caratteristiche presentano i soggetti a cui viene diagnosticata? A che punto siamo nel nostro Paese con gli strumenti e le competenze messi in campo per affrontare le problematiche relative a questo disturbo dello spettro autistico e quale terminologia si dovrebbe adoperare – in special modo in ambito giornalistico e televisivo – quando si discute di autismo, al fine di evitare la diffusione di stereotipi e informazioni fuorvianti? A queste domande, partendo dal caso Greta Thunberg, prova a rispondere un articolo a firma di Claudia Torrisi pubblicato su Valigia Blu.

Una decina di giorni fa, mentre in tutto il mondo si svolgevano le manifestazioni per denunciare il cambiamento climatico, il vice premier ungherese Gergely Gulya ha definito Greta Thunberg “una bambina malata”. Quasi contestualmente, l’opinionista americano Michael Knowles, ha detto sulla rete USA Fox News che se il movimento per il clima “riguardasse la scienza sarebbe guidato da scienziati piuttosto che da politici e da una bambina svedese malata di mente che viene sfruttata dai suoi genitori e dalla sinistra internazionale”.

Secondo lo psicologo cognitivo-comportamentale e presidente di Spazio Asperger Davide Moscone, la Sindrome di Asperger è un’etichetta introdotta «per definire tutte quelle persone dotate di linguaggio formalmente corretto che, in assenza di ritardo cognitivo, presentano alcune caratteristiche dell’autismo. Le persone che si situano in questo punto del continuum autistico, presentano un insieme di peculiarità comportamentali che riguardano principalmente l’area sociale, sensoriale percettiva, attentiva e affettivo motivazionale».

Le condizioni sono però molto diverse tra loro, per questo, per il dottor Moscone, non esistono due persone Asperger uguali, «e le loro abilità possono spaziare dall’eccellenza in alcuni settori, come le arti grafiche, la musica o le scienze, con risultati a volte straordinari, a situazioni più deficitarie dove possono essere presenti difficoltà nella gestione autonoma di semplici attività di vita quotidiana».

Questa classificazione è rimasta fino al 2013, quando la diagnosi di Asperger è stata rimossa dal DSM-5 e inglobata nei disturbi dello spettro autistico (ASD). Secondo l’OMS, la sigla ASD si riferisce a “una serie di disturbi caratterizzati da un certo grado di alterazione del comportamento sociale, della comunicazione e del linguaggio, e da una gamma ristretta di interessi e attività che sono unici per ogni individuo e svolti ripetutamente”.

Immagine da Wikimedia.


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