un sito di notizie, fatto dai commentatori

Capitalism’s secret love affair with bureaucracy [EN]

40 commenti

Su suggerimento di @HugoFiala, da Financial Times, 6 Marzo 2015

 

Dall’antico Egitto alle democrazie contemporanee, nessun regime ha mai governato rinunciando alle strutture burocratiche. E secondo l’antropologo statunitense David Graeber non spariranno neanche con le nuove tecnologie.

La burocrazia non piace a nessuno, eppure sembra che in un modo o nell’altro ce ne sia sempre di più. Ne vediamo gli effetti in ogni aspetto della nostra vita. La burocrazia è diventata l’acqua in cui nuotiamo: ci riempie le giornate con le sue scartoffie e con i suoi moduli sempre più lunghi e complicati. Semplici bollette, multe e moduli d’iscrizione sono ormai regolarmente accompagnati da pagine e pagine di documentazione in legalese.
Almeno fino all’ottocento, l’idea che l’economia di mercato fosse indipendente e contrapposta al governo è stata usata per giustificare misure economiche improntate al laissez faire, con l’obiettivo di limitare il ruolo dello stato. Questo efetto, però, non c’è mai stato. Tanto per cominciare, il liberismo inglese non ha portato a una riduzione della burocrazia statale. Anzi, è stata la proliferazione di consulenti legali, cancellieri, ispettori, notai e funzionari di polizia a rendere possibile il sogno liberale di un mondo di liberi contratti tra individui autonomi. E non ci sono ormai molti dubbi sul fatto che per mandare avanti un’economia di mercato servono mille volte più scartoffie che nella monarchia assoluta di Luigi XIV. Viviamo in un’epoca di “burocratizzazione totale”.

 

Immagine by Christian Schnettelker [CC BY 2.0] via Flickr

 


Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.