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Cile: pensioni sotto esame

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Il giornalista economico Carlo Svaluto Moreolo ha scritto nel 2017 un articolo per il notiziario economico Investments and Pensions Europe nel quale descriveva la situazione pensionistica del Cile e i problemi che da qualche anno si accumulavano, esplodendo infine nelle proteste di oggi. Il sistema pensionistico del paese, di tipo storicamente a ripartizione, è stato riformato negli anni ‘80 col contributo del fratello dell’attuale presidente, economista vicino ai “Chicago Boys”. Il sistema così riformato è di tipo completamente privatistico, in cui i contributi dei singoli lavoratori vengono versati in un fondo individuale.

I problemi di questa riforma, noti già da anni, deriverebbero dal fatto che i contributi richiesti ai lavoratori sono piuttosto bassi, e dalla mancanza di una contribuzione da parte del datore di lavoro, motivo per cui le pensioni erogate sono molto lontane dagli stipendi.

The OECD’s position is that it does not matter whether the system is public or private, as long as contribution rates are high enough. But the organisation recognises that a combined public-private system is more capable of withstanding shocks.

Stephanie Payet, an analyst at the OECD’s private pension unit, says: “Whether the system is public or private, to us it’s not the critical question. The critical question is how much you contribute. If you go back to a PAYG system and you contribute 10%, you will not be able to reach a 70% replacement rate. The government will have to raise money through debt, and this will not be sustainable.”

Immagine da Flickr – Geraint Rowland.


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