Camille Myers Breeze, una conservatrice tessile con trent’anni di esperienza che si occupa di preservare tessuti e fibre di valore storico inclusi manufatti antichi e capi di abbigliamento, racconta, su Put This On, come proteggere questo materiale tessile dalle tarme.
Uno dei problemi più comuni è l’infestazione di tarme dei vestiti, che può danneggiare i tessuti proteici come la lana. Le tarme dei vestiti e i coleotteri dei tappeti sono insetti che mangiano fibre a base di proteine, causando infestazioni in case e musei, soprattutto a causa dell’aumento delle temperature dovuto al cambiamento climatico.
Gli scienziati considerano le tarme dei vestiti come sinantropi: organismi che traggono vantaggio dagli spazi umani e si sono adattati ad essi, simili a piccioni o cimici dei letti. Questi insetti possono essere difficili da debellare, ma la loro capacità di sopravvivenza e adattamento è ammirevole.
Ci sono alcune misure che si possono adottate anche a casa per prevenire le infestazioni: si consiglia di pulire regolarmente gli armadi, conservare i vestiti fuori stagione in contenitori rigidi e utilizzare sacchetti di lavanda o blocchi di cedro per scoraggiare le infestazioni. In caso di infestazione, occorre lavare o pulire a secco i vestiti, isolare gli oggetti infestati e pulire accuratamente gli spazi di conservazione.
La pulizia regolare è fondamentale. Gli armadi e le zone nascoste vanno aspirate, come il retro degli armadi, per rimuovere uova e larve e gli ambienti mantenuti asciutti e ben ventilati. Possono essere utilizzate trappole con feromoni per attirare le tarme adulte. Se si hanno oggetti infestati, questi possono essere congelati per uccidere le tarme e le loro uova, sigillandoli in sacchetti ermetici prima di metterli nel congelatore. E’ anche importante prendere precauzioni durante il periodo della schiusa delle tarme, che varia a seconda della località.
Katherine J. Wu per The Atlantic riassume in un articolo (alt) le opinioni di Isabel Novick, biologa dell’Università di Boston e di altri ricercatori che ha consultato.
Clothes moths and their relatives, though, managed to evolve a way to capitalize on that opportunity, as Novick and other researchers have found. In their larval state, the moths manufacture enzymes and digestive juices that may help them break down keratin; they also appear to host gut microbes that dissolve substances that animal bodies cannot. For some species, that means feeding on horns, hooves, or tortoiseshells. Others, though, including the two clothes-moth species most commonly found in human homes, are far less picky about where their keratin comes from. Which is unfortunate for us, because the average home is full of the protein, Dong-Hwan Choe, an entomologist at UC Riverside, told me.
Woolen clothing makes for an especially convenient meal. But clothes-moth larvae will also happily eat carpets and rugs woven with animal hair—as well as upholstered furniture, wool insulation, the downy stuffing in couches and pillows, and the woolen felt pads sometimes found in pianos. Pushed to its limit, webbing clothes moths may also turn to nylon stockings, cotton blends, soybean meal, or household dust. The moths are considered a scourge in museums, where they’ll eat their way through taxidermy and precious artifacts; researchers have uncovered clothes moths subsisting on mummified human remains.
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