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Come si elegge un neo-nazista [EN]

Come si elegge un neo-nazista [EN]

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A cura di @francisco quintay.

Un articolo de The Guardian illustra la carriera politica di Marian Kotleba, leader del partito popolare Nostra Slovacchia e candidato alle elezioni presidenziali.

Alle elezioni del 2010 e 2012, il partito conseguì meno del 2% dei voti. Era chiaro che l’ideologia neo-nazista non avrebbe mai potuto raccogliere più di un sostegno marginale, ma Kotleba vide che, attenuando un po’ il messaggio, c’era un elettorato molto più ampio potenzialmente disponibile. Le uniformi nere sono state scambiate per magliette verdi con il logo del partito. A volte indossava persino una camicia e una giacca. Ha smesso di parlare degli ebrei e ha iniziato a parlare di più dei rom. L’antisemitismo non era molto vincente in Slovacchia, ma promettere recriminazioni contro la comunità rom del paese sarebbe molto più efficace. Privati ​​dell’istruzione e del posto di lavoro, molti dei 400.000 Rom della Slovacchia sono rimasti intrappolati in una spirale di privazioni di diritti, povertà e talvolta crimine. “Dopo decenni di emarginazione non puoi cambiarlo in pochi anni”, mi ha detto Michal Vašecka, un sociologo slovacco. “E se qualcuno cerca di fare qualcosa apertamente per aiutare i Rom, è un suicidio politico”. In effetti, in qualsiasi momento, anche i programmi di base per l’occupazione o il diritto alla casa, Kotleba e altri si lamentavano dei Rom che ricevevano un trattamento speciale. Kotleba non li chiamò Rom, ma usò il semi-peggiorativo “cigani” (“Zingari”), e promise di diventare duro con loro. Kotleba si è quindi rilanciato come un uomo onesto e senza fronzoli, che si schiererebbe per persone oneste – slušní ľudia. Questo è diventato il suo ritornello. Lo ripeté, ancora e ancora, nei suoi discorsi e nella sua letteratura elettorale. Slušní ľudia sarebbe protetta dalla corruzione economica, slušní ľudia sarebbe protetta dalla corruzione morale, slušní ľudia non sarebbe più terrorizzata dalla “criminalità zingara”. L’uomo che solo di recente aveva sfilato nelle uniformi dei perpetratori dell’Olocausto si stava ora ritraggendo come il modello di decenza.


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