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Dalla saggezza al male assoluto: il destino della svastica

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Su suggerimento di @Hater Parisi.

A settant’anni dalla fine del Terzo Reich, Silvia Ronchey racconta quel che resta di un simbolo pacifico snaturato per sempre dai nazisti.

Esattamente centodieci anni fa, nel 1895, un monaco cistercense austriaco di vent’anni, Adolf Lanz, appassionato di occultismo, di neopaganesimo, di riti esoterici e di religione indiana, come un po’ tutti all’epoca ma forse con un ardore più sulfureo, fu espulso dalla facoltà di teologia della città dove viveva, Linz, sul Danubio, già celebre per l’omonima sinfonia di Mozart e per l’impareggiabile torta, e partì per l’India. Non lontano da Calcutta acquistò un anello che recava inciso un segno di estrema bellezza.

 

Immagine by Valdavia (Own work) [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons


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