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Dividere una città in due [EN]

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Dividere una città in due non ha solo conseguenze politiche e sociali, ma richiede enormi sforzi gestionali. Dai trasporti all’approvvigionamento energetico ed alimentare, un breve video di City Beautiful riassume i principali problemi generati dal Blocco di Berlino prima, e dalla costruzione del Muro poi.

Il dramma della divisione di Berlino nasce nell’immediato dopoguerra. La città era divisa in quattro zone, occupate da militari statunitensi, francesi, britannici e sovietici. Sebbene alcune infrastrutture fossero sopravvissute al conflitto (distribuzione del gas, fognature), la situazione per la città precipitò nel ’48, con la decisione degli occupanti occidentali di riunire le loro giurisdizioni in un’unica area amministrativa e di introdurre una moneta (il Deutsche Mark).

Non vedendo di buon occhio queste riforme i sovietici bloccarono a più riprese parte delle infrastrutture che servivano alla parte occidentale: partendo dall’elettricità, passando per le linee telefoniche, fino al Muro per antonomasia.

City beautiful riassume questa «guerra di infrastrutture», i tamponamenti messi in atto dalle parti (come il ponte aereo che riforniva di 1500 tonnellate di carbone Berlino-ovest), le collaborazioni che non terminarono nemmeno nei momenti più drammatici della guerra (come nelle reti fognarie) e l’impatto che questo ha ancora oggi sulla città, a più di 30 anni dall’unificazione.

Immagine: Anil Ozturk, Berlin Wall.


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