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Estendere i centri antiviolenza alle vittime maschili

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Il sito Il Vaso di Pandora ha pubblicato un articolo su un argomento delicato e poco trattato dai media, la violenza domestica subita dagli uomini.

Sempre più studi mostrano che gli uomini rappresentano un’ampia percentuale del totale delle vittime di violenza domestica; alcuni di essi riferiscono addirittura percentuali che variano dal 40 al 50%, inclusa la violenza fisica grave.

Questi numeri però non si riflettono nelle percentuali degli arresti e delle incarcerazioni a causa del cosiddetto “sessismo giuridico”. Diverse ricerche hanno rilevato infatti come, a parità di reato commesso e di circostanze, gli uomini, rispetto alle donne, abbiano il doppio delle possibilità di essere incarcerati (quando colpevoli) e ricevano pene detentive il 63% più lunghe.

L’articolo mette in evidenza i bias degli stessi professionisti della salute mentale, che frequentemente giudicano meno grave i comportamenti messi in atto da donne abusanti rispetto a quelli agiti da uomini abusanti, anche a parità di gravità degli stessi, documenta alcuni casi giuridici estremi che non hanno portato a condanne penali o hanno portato a pene irrisorie rispetto alla gravità dei reati commessi, propone infine alcune soluzioni al problema.

Purtroppo ancora oggi esistono pochissimi servizi antiviolenza per le vittime maschili. La stragrande maggioranza dei centri antiviolenza addirittura non accetta uomini, nemmeno figli maschi di età maggiore ai 12 anni, i quali anche in caso di violenza uomo-su-donna si ritrovano costretti a vivere con il padre violento. Eppure i centri antiviolenza sono importantissimi, sia in quanto punti di riferimento per vittime che altrimenti resterebbero in silenzio, sia come rifugi per sfuggire dalla partner abusante, sia infine per i loro servizi di assistenza via telefono e consulenza legale, medica e psicologica gratuita.


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