Su suggerimento di @Ergosfera.
Il Guardian parla del piano energetico del Marocco che sfrutta quella che sembra l’area meno “fertile” per antonomasia: il deserto. Il progetto si dedica all’area di Ouarzazate e, nella testa del ministro dell’ambiente Hakima el-Haite, l’energia solare marocchina potrebbe avere lo stesso impatto della produzione petrolifera. La sfida è quella di trasportare quest’energia.
“We are not an oil producer. We import 94% of our energy as fossil fuels from abroad and that has big consequences for our state budget,” el-Haite told the Guardian. “We also used to subsidise fossil fuels which have a heavy cost, so when we heard about the potential of solar energy, we thought; why not?”
Immagine CC BY-SA 2.5 via Wikimedia Commons
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