Su suggerimento di @Lowresolution.
Secondo Vyacheslav Polonski, ricercatore dell’Oxford Internet Institute esperto di internet e social network, uno dei principali pericoli per la democrazia è la polarizzazione che si crea nelle discussioni sui social network. Una polarizzazione che è il contrario del dialogo e del confronto costruttivo e favorisce i movimenti più populisti e di destra, indebolendo il principio di “bene comune”.
Non è affatto un tema nuovo: un dibattito ampio e in corso da tempo. La parte interessante dell’analisi è appunto sull’effetto perverso della polarizzazione delle discussioni sui social favorita dalle dinamiche comunicative e pseudo sociali che queste piattaforme incentivano. Internet ha permesso l’emersione di una grande diversità di punti vista, spesso di nicchia, che nel tradizionale sistema di comunicazione restavano nascosti o secondari. Davanti a problemi complessi e controversi, come la Brexit, il terrorismo o la crisi economica, molti si mettono istintivamente su internet a cercare altre persone che la pensano come loro e contenuti che rinforzano la loro visione personale del problema.
Il risultato sono gruppi chiusi in camere stagne che amplificano e rinforzano le opinioni del gruppo. Invece di favorire l’integrazione tra tante opinioni diverse, internet sembra favorire la frammentazione e la polarizzazione delle posizioni. Posizioni che si sfogano con ondate emotive e irrazionali attraverso i social media, nel tentativo di fare pressione su media, opinione pubblica e politica che saltano ogni mediazione e arrivano a delegittimare poteri e istituzioni.
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