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Il processo a Fitch e Standard&Poor’s a Trani

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Su suggerimento di @obiettivamente.

Nel 2012 la procura di Trani aveva richiesto un rivio a giudizio per Fitch e Standars&Poor’s per manipolazione del mercato ai danni dell’Italia, durante la famosa crisi dello spread (qui un articolo de il Sole24ore e qui uno dell’Huffington post). In ottobre 2014, i manager delle due agenzie di rating sono stati rinviati a giudizio proprio sulla base delle accuse del pm di Trani, Michele Ruggiero, su esposto di Adusbef e Federconsumatori: «i manager delle agenzie di rating tra il 2010 e il 2012 avrebbero diffuso informazioni tendenziose e distorte sull’affidabilità creditizia italiana e sulle iniziative di risanamento e di rilancio economico del governo».

Il Ministero di Economia e Finanza ha deciso di non costituirsi parte civile, mentre Consob e Bankitalia sono intervenuti al processo come parti offese. In questo modo il Ministero rinuncia ad ogni risarcimento in caso di condanna degli imputati (qui anche un articolo de il Fatto Quotidiano). Eppure qualche segnale d’incoraggiamento su tale possibilità di vedersi risarciti per errori di giudizio o comportamenti scorretti era giunto da poco dall’Australia e dagli stessi USA, dove Standard & Poor’s ha patteggiato 1,5 miliardi di dollari con istituti governativi sempre per storie simili.

 

Immagine da Wikimedia Commons


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