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La lotta per il controllo dei porti africani [EN]

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A cura di @Yoghi.

L’Economist riporta (link alternativo) che gli Emirati Arabi, Il Quatar e la Cina stanno facendo investimenti miliardari nei porti dell’Africa Orientale, dove, al momento, l’unico porto veramente internazionale è situato a Djbouti, attraverso il quale passa il 95% delle merci destinate ad un’area di 105 milioni di abitanti per un totale di circa 800.000 container l’anno.

Secondo alcune stime occorrerebbero 10-12 porti di eguali dimensioni. I progetti in corso di realizzazione riguardano il Somaliland, una regione autodichiaratasi indipendente dalla Somalia dove una societá controllata dagli Emirati Arabi vuole costruire un terminal da 1,2 milioni di container l´anno e il Sudan dove Quatar e Turchia stanno sviluppando un progetto analogo.

Contemporaneamente, spiega l’articolo, si moltiplicano i progetti di basi militari nella regione, nella sola Djibouti sono presenti una base militare francese, una cinese e una americana e si parla di una base Saudita da utilizzare per attacchi anfibi nella guerra civile yemenita. In parallelo gli stati del Golfo stanno acquistando grandi estensioni di terra nel Corno d’ Africa e, un giorno, i porti costruiti dai paesi del golfo potrebbero trasportare cibo coltivato in fattorie di loro proprietà.

Nel frattempo, la Cina consolida il suo controllo sul Porto di Djibouti e sulla vicina Zona Economica Speciale, la piú grande dell’Africa, come racconta l’Economist (link alternativo) in un altro articolo.

Immagine da Wikimedia.


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