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La (lunga) strada del Fondo per la Ripresa

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Nei giorni scorsi i leader europei avevano messo le mani avanti e cercato di abbassare l’asticella delle aspettative per il Consiglio Europeo di ieri, in cui hanno discusso del fatidico Fondo per la ripresa, il principale strumento per limitare i danni della crisi economica innescata dal coronavirus. Per trovare un accordo definitivo – avevano fatto capire – servirà molto tempo, le posizioni dei rispettivi paesi sono ancora lontane, insomma: non aspettatevi chissà quali risultati.

È andata proprio così. Ieri si è giocato il primo tempo – forse addirittura il primo quarto di tempo – di un negoziato che entrerà nel vivo soltanto nelle prossime settimane, e che per ora rimane interlocutorio. «La riunione è durata poco più del tempo necessario a ogni paese per esporre la propria posizione di partenza, mentre il vero lavoro diplomatico inizierà soltanto ora», ha sintetizzato Bloomberg.

In molti, noi compresi, avevano dato per scontato che le trattative sarebbero iniziate nei giorni successivi alla proposta di compromesso della Commissione, che ormai risale a quasi un mese fa. Ma sottovalutavamo il fatto che i capi di governo non avevano ancora avuto modo di discutere faccia a faccia del Fondo, a cui avevano soltanto accennato nel Consiglio di metà maggio. Queste discussioni richiedono tempo e passaggi scanditi, anche quando il tempo è assai poco e da fuori ci sembra di assistere a una gara di corsa fra tartarughine.

In questo caso non c’entrano soltanto le formalità. Molte delle parti in causa avevano tutto l’interesse nel prendere tempo: i paesi più conservatori dal punto di vista economico che chiedono un Fondo meno ambizioso, i cosiddetti Frugal Four (Austria, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia), speravano probabilmente che i dati sempre più incoraggianti sul contagio avrebbero rafforzato le loro richieste e magari allargato il club degli scettici; i sostenitori di un Fondo molto generoso avevano fatto due conti, accantonato la speranza di trovare un compromesso, e utilizzato questo Consiglio per applicare una strategia nel medio termine.

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