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La nuova frattura

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In un articolo per ISPI, Romina Boarin dell’OCSE mette in luce le disuguaglianze sociali ed economiche che attraversano i Paesi europei, che la pandemia sembra avere ulteriormente acuito. Le disparità sembrano riguardare perlopiù fattori fuori dal controllo dei cittadini, come genere, età, razza o background socioeconomico.

Le disuguaglianze economiche nei paesi Ocse, dopo essere aumentate per circa trent’anni, erano già significative prima dell’inizio della pandemia. Il divario del reddito tra il 10% più ricco e il 10% più povero ha quasi raggiunto il rapporto di 10 a 1. Negli anni Ottanta del secolo scorso era di 7 a 1. In Italia il rapporto è cresciuto da 8 a 1 a 11 a 1 già prima della pandemia. Il livello di concentrazione della ricchezza privata delle famiglie nei paesi Ocse è ancora maggiore: oltre la metà della ricchezza totale è detenuta dal 10% più facoltoso, un quinto di essa dall’1%. All’altra estremità dello spettro, le famiglie nella metà inferiore della distribuzione della ricchezza dispongono di una ricchezza netta bassa o pari a zero e questo significa che un’ampia fetta della popolazione è impreparata ad affrontare gli shock di reddito, in particolare quelli causati dalla crisi del Covid-19. […]

La pandemia ha però evidenziato delle disuguaglianze che vanno al di là del reddito. La crisi ha colpito maggiormente i soggetti vulnerabili, in particolare se e laddove il proprio lavoro ha influito sulla loro esposizione sia al Covid-19 sia agli effetti più ampi della crisi. Lo smart working ha contribuito a tutelare i soggetti e il loro posto di lavoro, specialmente se ben remunerato e altamente qualificato, ma non ha rappresentato una possibile alternativa per la maggior parte dei lavoratori. I dati relativi a 11 paesi Ocse hanno indicato come i lavoratori del quartile più basso di reddito avessero il doppio delle probabilità di smettere di lavorare e solo la metà delle probabilità di lavorare da remoto rispetto al quartile più alto. Perdere il lavoro significa perdere più dello stipendio: i disoccupati avevano il doppio delle probabilità di sentirsi soli ed emarginati dalla società rispetto agli occupati

L’autrice propone in calce uno strumento, realizzato dall’OCSE, per autovalutare le propria percezione in termini di reddito, tasse e disuguaglianze nei Paesi OCSE, e creare maggiore consapevolezza intorno alle dinamiche che regolano questi temi, e alle possibilità di riforma disponibili.


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