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La saggezza animale

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Andrea Giardina su Doppiozero esplora le somiglianze tra gli esseri umani e gli animali in un articolo centrato sulla psicologia animale.
Giardina presenta le teorie del biologo comportamentale tedesco Norbert Sachser, professore di zoologia e direttore del Dipartimento di Biologia Comportamentale dell’Università di Münster, che nel 2018 ha scritto un saggio intitolato Come noi?, pubblicato ora in Italia da Espress edizioni. Gli animali e in particolare i mammiferi avrebbero molti punti di convergenza con gli esseri umani e l’osservazione scientifica del loro comportamento starebbe dimostrando la complessità e la profondità della vita animale.

Sembra lontanissima l’epoca in cui si sosteneva che gli animali non pensavano, erano, diceva Heidegger, “poveri di mondo”; ma il primo studio ad affermare il contrario è Animal thinking di Donald Griffin, pubblicato nel 1984. E Konrad Lorenz, negli anni Settanta, sosteneva che dal punto di vista scientifico nulla si poteva affermare sulle emozioni degli animali. Solo quarant’anni fa, insomma, sapiens era ancora saldamente separato dagli animali. Soltanto la nostra vita sembrava possedere ramificazioni profonde, chiamava in causa il vissuto, alternava periodi di crisi a fasi di benessere, si nutriva di emozioni, e, in particolare, era in grado di esercitare il pensiero, servendosi del linguaggio. Ebbene, Sachser può essere un utile strumento per mandare a gambe all’aria ognuno di questi ex-punti fermi, che, sotto i colpi della ricerca sperimentale, si riempiono di crepe, o, addirittura, vanno in pezzi.

Analizzando il rapporto tra gli animali e lo stress, Sachser sottolinea l’importanza dell’ambiente e del rapporto con altri membri del gruppo sociale:

Quanto appare certo è che l’esperienza sociale precedente influenza profondamente lo stress, che, invece, può essere attenuato con la presenza di conspecifici, come accade con l’amicizia tra gli umani. Detto altrimenti: tra i mammiferi che vivono in un gruppo il presente ha radici nel passato.

Anche entrando nel campo delle emozioni si troverebbero interessanti convergenze:

Esiste, per esempio, una perfetta corrispondenza tra uomo e altri animali per emozioni quali la paura e l’ansia. Il punto dolente è che è poco conosciuto il modo in cui il nostro cervello produce la maggior parte delle altre emozioni. E se, osservando il comportamento degli animali sembra che alcune di queste, come la frustrazione, la gioia e la gelosia, siano simili alle nostre emozioni, bisogna valutare che la stessa emozione può essere espressa in modi del tutto diversi da creature appartenenti a specie diverse. È indubbio, comunque, che, sul piano evolutivo, le emozioni per tutti i viventi rispondano alla stessa necessità, aiutino a sopravvivere e a riprodursi, cioè ad adattarsi meglio agli habitat.

Istinto e apprendimento inoltre contribuiscono alla nascita di comportamenti complessi:

L’istinto ha da sempre identificato il comportamento animale, ridotto a una serie di azioni dettate da scarsa coscienza. Ma anche negli uomini ci sono reazioni innate a stimoli chiave.

La sfera cognitiva è una questione difficile e ancora aperta, dove l’uomo parrebbe avere migliori capacità:

Ma è davvero così? Il celebre esperimento dello specchio, in cui l’animale vedendosi riflesso cerca di togliersi il segno che il ricercatore gli ha lasciato sul volto o sul corpo, dimostra che le grandi scimmie, gli elefanti, i delfini e le gazze si riconoscono, possiedono quindi un’autocoscienza del proprio corpo. I corvidi e le grandi scimmie fanno anche di più, hanno una teoria della mente, cioè sanno che anche altre creature possono avere pensieri. Il fatto che i corvidi, che non possiedono la corteccia cerebrale, abbiano raggiunto lo stesso livello cognitivo delle grandi scimmie, dimostra che si è verificata una evoluzione parallela dei due gruppi di animali che, sul piano evolutivo, si sono separati 300 milioni di anni fa.

Infine Giardina sottolinea come le differenze caratteriali e comportamentali di membri della stessa specie, che erano considerate una caratteristica umana, dimostrino come ciascun animale possieda una sua personalità:

Si è notato che minime differenze nei contatti sociali portano a marcate differenze nel comportamento. Notevole è la centralità della prima infanzia, in cui giocano un ruolo decisivo il rapporto con la madre e con i compagni di gioco.


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