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L’emergenza coronavirus – 20-21 Aprile 2020

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Sul sito della protezione civile si può vedere una mappa della situazione in Italia (qui c’è la versione per dispositivi mobili). Su VirusConV si possono trovare i dati per la situazione mondiale. Qui è disponibile un Google Sheet dove potete consultare l’andamento del COVID-19 in Italia.
Se ci sono articoli che vorreste vedere nel post di domani segnalateli qui.

La Fase 2 a scuole chiuse. Ossia: genitori, arrangiatevi (e pagate)

di Brisso

Un articolo dell’Huffington Post spiega che si discute animatamente della cosiddetta “Fase 2”, di ritorno al lavoro, ma nessuno pare preoccuparsi del problema della gestione ordinaria dei figli stante la chiusura delle scuole, scaricando la relativa questione sulle famiglie.

Coronavirus pandemic in the EU – Fundamental rights implications

di Marcello L’Hippie

Il Centro Diritti Umani “Antonio Papisca” dell’Università di Padova offre una stringata introduzione al primo di tre rapporti mensili che l’Agenzia dell’Unione Europea per i diritti fondamentali ha pubblicato sull’impatto che la pandemia sta avendo nell’Unione Europea.

La relazione illustra alcune delle misure adottate dagli Stati membri dell’UE nel periodo 1 febbraio – 20 marzo 2020 per proteggere la salute pubblica durante la pandemia di COVID-19, concentrandosi su quattro questioni correlate: le misure per contenere il virus e mitigarne l’impatto nelle aree della vita sociale, dell’istruzione, del lavoro e della libertà di movimento, nonché delle procedure di asilo e della migrazione; l’impatto del virus e gli sforzi per limitarne la diffusione in particolari gruppi nella società; gli episodi di discriminazione xenofoba e razzista, compreso il crimine d’odio e, infine, la diffusione della disinformazione relativa all’epidemia e le implicazioni delle relative misure di contenimento sulla protezione dei dati e sulla privacy.

Perché contare i morti per coronavirus non è una scienza esatta

di Perodatrent

Il Guardian pubblica un commento di due biostatistici su un problema che affligge molti commentatori di hookii: quanti sono i morti per il coronavirus?

La pandemia mette in evidenza tre tipi di difficoltà nel contare i morti, registrarli e modellare i dati di mortalità.

Arguably, the most important problem is the “denominator” – what is the actual number of people who are infected by the virus?  … The absence of this figure creates problems when rescaling the outcomes – for example, deaths – to the number of people at risk, which is not known with precision. And because we cannot know for certain the total number of infected, international comparisons also become tricky: does Germany have more cases than the UK because it tests more and reports the results more systematically?

Anche all’interno di uno stesso stato può essere difficile avere cifre concordanti: in UK i test diagnostici fatti in strutture private non sono estraibili facilmente, per cui le cifre circolanti riguardano solo i test fatti in strutture pubbliche.

E anche per il conteggio più facile, quello del numero di morti, ci sono discrepanze: il Department of Health and Social Care e lo Office for National Statistics ricavano i loro dati da fonti differenti, per cui i loro numeri divergono.

So what is the actual number of deaths due to Covid-19? It is probably too soon to give a definitive answer. At this time, it is important to acknowledge uncertainty in the figures and allow for the timely integration of different sources of information through suitable modelling and consistent extrapolation on which the scientific community can reach some consensus, before we can make more sense of what is happening.

Immagine da Wikimedia.


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