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Nadir Taricone

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In un articolo su Il Tascabile, Tommaso Ghezzi ricorda la celebre defaillance di Pietro Taricone durante la prima edizione del Grande Fratello (2000), confrontando cultura e sensibilità attuali con quelle dominanti ai tempi del reality.

È il dicembre del 2000. Ho undici anni, sono in prepubertà. Non ho ancora avuto il semenarca, sebbene la mia percezione sia già tempestata da pulsioni sessuali. Passo dalle quattro alle sei ore al giorno a guardare la televisione. Da qualche giorno, su Canale 5 e Italia Uno, non si fa che parlare di Pietro Taricone. Si dice che abbia fatto cilecca. Non credo di capire bene: in che senso? Pare che non sia riuscito a fare l’amore con Cristina Plevani. Ancora non capisco. Non gli è diventato duro. Come è possibile? A undici anni scopro una scomodante verità: il sesso può quindi essere terribile, umiliante, catastrofico. È possibile che qualcosa non funzioni, l’erezione non è un automatismo, ci possono essere delle complicazioni.

Ghezzi si sofferma poi sullo stesso Grande Fratello. Il format era allora una novità — il primo reality della televisione generalista italiana. La conduzione (affidata a Daria Bignardi) era tale da non far immediatamente intendere al pubblico se si trattasse di una trasmissione dal registro colto o becero. Il canovaccio degli autori invece prevedeva personaggi immediatamente identificabili, come appunto Taricone in rappresentanza del «maschio alfa», pronto a ghermire la preda.

Quella «debolezza» di Pietro esce dallo schermo: la narrazione per la prima volta non può essere edulcorata, i «dialoghi dalla casa» si riversano su di noi e nelle nostre chiacchiere da bar. Ghezzi nota come tutta questa elaborazione si incentrasse appunto sul concetto di maschile, e su come quella debacle e il suo racconto sia stata un’anticamera dei cambiamenti che vediamo realizzarsi oggi:

Pietro Taricone nel 2000 è l’eroe tragico di questa ridefinizione del maschile. Ci suggerisce di mettere in discussione il nostro desiderio, interrogarci sulla sua vera natura, spogliarlo delle imposizioni sociali.

Immagine: JaBB, Zucchini würfeln.


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