Su AtlasObscura si pubblica qualche estratto dal libro di Cal Flyn sui paesaggi devastati dalla prima guerra mondiale. Già a partire dal 1919 le ricognizioni francesi sul fronte occidentale rivelarono i gravi danni ambientali, tanto che il botanico Georges Henri Parent descrisse quei suoli come un deserto biologico. La forte presenza nel terreno di metalli pesanti, sostanze chimiche e solventi impiegati in guerra ha reso estrema e difficile la vita in una vasta area, ancor oggi chiamata Zone Rouge, dove resistono ancora solo i robusti pini del rimboschimento intensivo del dopoguerra.
Immagine in evidenza tratta da Pixabay su licenza Creative commons.
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