Nick Alipour su Euroactiv racconta il caso di Stefan Gelbahaar, politico tedesco al centro di un’accusa di molestie da parte di una donna inesistente.
Gelbahaar è stato costretto dal suo partito (i Verdi tedeschi) a rinunciare ad un posto nelle liste per le prossime elezioni politiche. Il passo indietro è stato chiedo dopo che il suo nome era finito al centro di uno scandalo di molestie.
Il caso ha assunto via via sempre più il carattere della cospirazione ai danni di Gelbahaar. La pugnalata alle spalle del politico verde sarebbe arrivata dall’interno del suo parito (FT).
La Rundfunk Berlin-Brandenburg, l’emittente pubblica che per prima ha reso pubbliche le affermazioni contro di lui, ha ammesso che l’accusa più grave sembrava provenire da una persona che in realtà non esisteva. Sembra invece che si tratti di un profilo falso, inventato da una funzionaria locale dei Verdi che sui social media si descrive come «autistica, di sinistra e cronicamente arrabbiata».
Per i Verdi tedeschi piove sul bagnato, in una tornata elettorale che sembra iniziata in salita
Purtroppo per Habeck, i maldestri tentativi dei Verdi di limitare i danni hanno solo peggiorato la situazione. Annalena Baerbock, ministro degli Esteri dei Verdi tedeschi, si è rifiutata di commentare la vicenda, e poi il team di Habeck ha cercato di impedire ai giornalisti di chiedergliene conto in un’intervista.
La cosa peggiore per i Verdi è che il caso ha danneggiato la credibilità del partito su una delle sue cause principali, come ha ammesso Habeck quando ha rotto il suo silenzio.
Si tratta di un colpo prematuro per i suoi sforzi di disintossicare l’immagine del partito dopo il periodo di crisi della sua reputazione nella coalizione “a semaforo” di Olaf Scholz.
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